
Programma
La Montanina, simbolo di comunione e pace, si stringe attorno ai profughi di Ucraina. Il pianoforte, che fu scelto dal grande musicista Vladimir Horowitz per la Regina Giovanna di Bulgaria, diventa occasione di incontro fraterno, nello spirito di solidarietà tra i popoli.
Dal mese di maggio 2022 la Montanina di Velo d'Astico, in collaborazione con vari enti, ospita un gruppo di mamme e figli profughi dalle zone di guerra in Ucraina. Per far sentire ai profughi ucraini la nostra vicinanza si è pensato di realizzare un concerto pianistico a scopo benefico. Si esibiranno in duo, una violinista ucraina (Hanna Chornobai) e una pianista russa (Alexandra Filatova), con premio offerto in memoria del Compositore Carlo Piero Giorgi (1897-1967), già combattente della Prima Guerra Mondiale ed autore del poema sinfonico per grande orchestra dal titolo "In Val d'Astico". Saranno presenti anche famiglie ucraine ospiti della Montanina e nei comuni limitrofi che fanno parte del progetto "La Tenda di Abramo", coordinato dal Comune di Santorso. La direzione artistica musicale è stata affidata al M° Massimo Donadello, Direttore dell'Istituto diocesano di musica sacra e liturgica "E. Dalla Libera" di Vicenza, che si occuperà del programma musicale e del coordinamento con le musiciste.
I brani in programma sono:
- E. Grieg Sonata n 3 per violino e pianoforte primo movimento.
- P. I. Tchaikovsky Da “Le stagioni”:
Ottobre. Canto d’autunno.
Novembre. Sulla Troika. Solo pianoforte.
- Carlo Piero Giorgi - Poemetto.
- S. S. Prokofiev
Da “Visions fugitives”
Nº 5, 6, 8, 10, 11, 15. Solo pianoforte.
-I.Loboda Requiem. Solo violino. -M. Skoryk Melody.
-M. Skoryk Carpathian Rhapsody
A fine esecuzione seguiranno tre canzoni popolari ucraine interpretate dalle bambine ospiti.
Le somme raccolte saranno utilizzate per sostenere le attività a favore dei profughi Ucraini, sia in Italia che in Polonia, tramite le consorelle Passioniste di cui la Montanina fa parte. La Congregazione delle Suore Passioniste di S. Paolo della Croce ha sostenuto e sostiene i costi di Viaggio dalla Polonia alla Montanina dei profughi ucraini, oltre ai costi per le prime necessità di accoglienza e tutti gli extra non coperti dal progetto di accoglienza che fa capo alla 'Tenda di Abramo' e alla Prefettura. La Montanina si avvale della collaborazione gratuita di numerosi volontari ai quali va il più sincero ringraziamento. Un particolare ringraziamento va al Comune di Velo d'Astico che sempre sostiene e aiuta nelle iniziative benefiche sociali e culturali della Montanina.
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La musica è linguaggio universale. A Villa Montanina, artisti ucraini e russi “insieme” nel “Concerto per la pace”
di GIOVANNI MATTEO FILOSOFO
Il ripetuto, festoso scampanio della torre campanaria di Arsiero, per l’ingresso dei nuovi parroci, non è riuscito a far tacere la musica del “Concerto per la pace” a Villa Montanina. Troppo forte il messaggio lanciato dalle suore Passioniste, che hanno proposto il valore dell’accoglienza del diverso. Il pubblico, numeroso, ha preso posto nella tensostruttura di fronte al palco allestito davanti all’ampio portale. Ad occupare lo spazio, il maestoso, storico pianoforte Steinway, pronto a diffondere, con la sua unica sonorità, le note di un repertorio condiviso dalle due artiste: la pianista russa Alexandra Filatova , e la violinista ucraina Hanna Chornobai. E, dopo i saluti di rito, ecco la magia della musica. Il primo approccio è con Edvard Grieg e la sua “Sonata n. 3 per violino e pianoforte”: la musica popolare norvegese, fusa col romanticismo tedesco; i sentimenti più intimi, in un acquerello; il pianoforte che guida gli slanci violinistici vitali e toccanti. A coprire il dolce suono della vicina “Riderella fogazzariana”, è l’interpretazione di due brani di Cajkovskij. Da “Le Stagioni” non a caso sono state scelte le partiture di Ottobre e Novembre, come speranza di un autunno di pace e serenità. L’attacco del violino è quasi zingaresco, cantabile, frizzante, poi, più melodico e nostalgico. Il virtuosismo della Filatova, è ben sostenuto dalla precisione della Chornobai, che, nel pezzo a “piano solo” dimostra l’assoluta padronanza dello strumento. Il “Poemetto” di Carlo Piero Giorgi, compositore marchigiano, ed autore del poema sinfonico “In Val d’Astico”, è presentato dal devoto nipote Piero. Il duo di musiciste l’ha imparato in meno di un mese: un insieme di note cromatiche, di scale ascendenti e discendenti. Una dolcezza infinita, dissonanze che si ricompongono in una melodia mai banale. Ancora il pianoforte diffonde le note, ora allegre ora cupe, dell’autore russo Prokofiev, con 6 brani estratti da “Visions fugitives”, scritte durante la prima guerra mondiale: le note esprimono stati d’animo contrastanti, suggestioni, sogni e delusioni. Ma. la violenza del conflitto in Ucraina, ancora nel 1914, torna prepotentemente alla ribalta con il “Requiem” dedicato alla sue vittime dal georgiano Igor Loboda: struggente, con dolore, strazio, pianto. Le corde pizzicate del violino concludono il brano come squilli lontani di una campana. L’Ucraina, con le sue tradizioni, è presente in “Melody” e “Carpathian Rhapsody” di Myroslv Shoryk. C’è una nostalgia infinita in una musica scenografica, in cui i balletti e l’allegro finale raccontano ciò che c’era, prima. Alexandra Filatova e Hanna Chornobai se ne vanno tra gli applausi. Ma, il concerto continua con due artiste ucraine: il soprano Daryna Bondarets, accompagnata al pianoforte da Mariya Bondarenko. A colpire è il terzo brano, la “Ballata delle malve”, in cui si racconta l’atrocità della guerra, col ragazzo volontario che saluta la mamma, e, poi, morto, le chiede perdono. Nei paesi dell’est, a scuola si imparano danza, musica, arte. A dimostrarlo sono Daryna, Vladka, Daria, assieme al coro dei bambini ospiti nel vicentino, grazie all’opera della “Tenda di Abramo”, un gruppo dei quali sono accolti alla Montanina. Sono loro a cantare canzoni giocose della loro terra, spezzate dal racconto in musica delle città in fiamme, di notti insonne, i proiettili che volano nella neve, la speranza che ritorni primavera. La sera scende, con il primo freddo, sulla villa. Le suore non hanno il coraggio di chiedere offerte liberali. Il pubblico, commosso, se n’è già andato, quando spontaneamente gli ucraini cantano sottovoce, mano sul petto e piangendo, le ultime toccanti melodie .
RASSEGNA STAMPA
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