
Programma
Progetto di e con Martina Carpi dal 'Diario di Gusen' di Aldo Carpi.
Musiche di Fiorenzo Carpi eseguite al pianoforte da Marco Mojana
Incompreso (Luigi Comencini, 1966)
Le avventure di Pinocchio (Luigi Comencini, 1972)
L'amante dell'Orsa Maggiore (Anton Giulio Majano, 1983)
La storia (Luigi Comencini, 1986)
Il Bagno (di V.Majakovskij - regia di Franco Parenti - Piccolo Teatro di Milano, 1971)
Introduzione del prof. Maurizio Guerri dell'Accademia di Belle Arti di Bologna
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Carissimi, domenica 28 gennaio abbiamo vissuto un’esperienza particolarmente intensa al Teatro Civico Schio con “Al di là del muro”, reading teatrale tratto dal “Diario di Gusen” di Aldo Carpi, interpretato dall'attrice Martina Carpi sua nipote e con l’accompagnamento della musica composta dal figlio del pittore, Fiorenzo Carpi, eseguita dal vivo dal maestro Marco Mojana.
L'associazione Santa Maria Annunciata – onlus delle Suore Passioniste di San Paolo della Croce – è lieta di ringraziare coloro che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento:
Vittorio Saccardo e Giorgio Crestanello.
Grazie a Martina Carpi, Marco Mojana e al professor Maurizio Guerri dell'Accademia di Belle Arti di Bologna, che ha contestualizzato la rappresentazione inserendola nel contesto storico.
Grazie di nuovo al Comune di Schio e al Comune di Velo d'Astico per il sostegno economico.
Qualche scatto della visita dell’attrice Martina Carpi nipote di Aldo Carpi (di cui alla Montanina sono presenti alcune opere e molto amico di don Francesco Galloni che la fece ricostruire) e i suoi collaboratori del recital “Al di la del muro” con i loro familiari: Marco Mojana il musicista e la moglie Cristina, Maurizio Guerri professore dell' Accademia di Belle Arti di Bologna, la moglie Sophie e il piccolo figlio Olmo, insieme alle Suore Passioniste.
Recital "AL DI LÀ DEL MURO" tratto dal "diario di Gusen" di Aldo Carpi.
L'associazione Santa Maria Annunciata - onlus, è lieta di invitare tutti a questo importante evento il cui accesso è libero e gratuito.
Ringraziamo quanti ci hanno aiutato, in particolare Comune di Schio, Comune di Velo d'Astico, il Centro di Cultura Cardinale Elia Dalla Costa, i volontari e benefattori che hanno contribuito all'organizzazione dell'evento.
Il progetto viene concepito e proposto da Martina Carpi attraverso due artisti, il nonno e il padre, che l’hanno resa testimone diretta della sofferenza arrecata agli uomini quando i valori umani più elementari vengono violati. Riflessione tanto più valida e attuale ora che troppo spesso si tende a dimenticare e a sottovalutare.
Il recital è stato già rappresentato a Milano e a Roma.
Noi suore Passioniste di San Paolo della Croce, con la nostra associazione Santa Maria Annunciata, abbiamo voluto proporre questa iniziativa perché ci sentiamo anche noi legate ad Aldo Carpi, per la sua lunga amicizia e collaborazione con il nostro beneamato mons. Francesco Galloni che ha fondato la congregazione delle Figlie di Santa Maria Annunciata unite a noi nel 1999.
Fu proprio dal profondo legame di Carpi e Galloni e dalla dura esperienza di Gusen che nacque l'idea dell'Ave Maria, libro dedicato alla Madonna e pubblicato lo stesso anno del 'diario di Gusen'.
San Paolo VI ricordò Aldo Carpi nell’omelia del 1° gennaio 1974, in occasione della giornata mondiale della Pace:
“[...] è morto pochi mesi fa, vecchio di ottant’anni, ma lasciando una preziosa testimonianza della possibilità di vivere nell’amore in mezzo all’odio, di vivere una giustizia che trascende le giustizie egoistiche che mettono dei limiti e avanzano continuamente delle rivendicazioni al nostro prossimo, dando se stesso, servendo gli altri, con pazienza, con umiltà, con bontà”.
Mons. Francesco Galloni nell'Ave Maria scrisse:
"Un giorno Aldo Carpi mi venne a trovare; era da qualche tempo rientrato dalla prigionia dove aveva lasciato brandelli della sua carne e offerto l’olocausto di un figliuolo diletto. Ma aveva riportata integra la sua anima in cui gli spasimi inenarrabili avevano destato più vivo il senso del divino e fatta più potente e più ricca la cristiana comprensione degli uomini, in cui, anche nei peggiori, sapeva scorgere la creatura di Dio, capace, per il sangue dell’Immolato per tutti, di misericordia e di redenzione. Cavò di tasca un taccuino: su foglietti spiegazzati vi erano alcuni disegni a matita. « Vedi qui, mi disse, nei momenti del mio più grande travaglio nei quali ebbi il terrore di smarrirmi e di cadere ho commentato, come potevo, l’Ave Maria.
Maria era anche il nome di mia moglie. Il cuore della Vergine e il pensiero di quella creatura che mi aspettava mi hanno sostenuto e sono qui. Che ne dici di queste cose? Ti pare che valga la pena di tirarli fuori? ». Gli risposi « qualcosa ho da dire anch’io sulla Madonna: mettiamo insieme le nostre voci e ne uscirà il nostro racconto su Maria»."