L'ASSOCIAZIONE SANTA MARIA ANNUNCIATA - ONLUS
è un’associazione senza scopo di lucro costituita nel 1972 con la soppressione dell’OPERA ITALIANA PRO ORIENTE, inizialmente composta da Mons. Francesco Galloni e dalle “Figlie di Santa Maria Annunciata”, Congregazione religiosa fondata dallo stesso Don Galloni.
Fin dall’inizio l’Associazione ha finalità di beneficenza, di istruzione, di educazione delle giovani generazioni nella prospettiva del Vangelo e nell’orizzonte della fede cattolica, con una grande apertura ecumenica che ispira il rispetto della dignità della persona umana, al di là della condizione sociale, della cultura, della provenienza geografica e religiosa. Una particolare attenzione è sempre stata rivolta alle persone in stato di bisogno per povertà, fragilità psico-fisica, vulnerabilità sociale.
L’ASSOCIAZIONE SANTA MARIA ANNUNCIATA – ONLUS eredita lo spirito del fondatore e dell’Opera Italiana Pro Oriente, apostolato di fede e di carità tra i fratelli dell’Est Europa, un tempo chiamata Chiesa del Silenzio per le restrizioni della libertà religiosa a cui era sottoposta.
Fu la stessa Opera Pro Oriente a ricostruire la Montanina nel 1931, Villa appartenuta allo scrittore Antonio Fogazzaro, tra i personaggi più grandi della letteratura italiana.
Lo scopo era quello di farne un centro di cultura, carità, accoglienza e aggregazione sociale intorno ai valori propri della cultura cristiana.
Come affermava lo stesso Don Galloni, “nella Montanina sorge l’austero ‘Memoriale’ dedicato agii eroi della grande guerra e accanto al ‘Memoriale’ la nuova Cappella votiva, particolarmente dedicata alla preghiera per la conversione della Russia e ad essere Cenacolo di cuori, desiderosi di unirsi nella preghiera, di elevarsi nello studio della verità, di ristorarsi alle fonti della vita, e di temprarsi alle sante battaglie pel trionfo del Regno di Cristo nel mondo, e per il destino cristiano della Patria”.
L’opera era fondata e diretta dalla famiglia religiosa che prese il nome di “Figlie di Santa Maria Annunciata”. Essa riuniva le giovani donne che volevano consacrarsi a Dio e all’apostolato ispirando la propria vita al Santo Mistero di Nazareth, di Betlemme, del Cenacolo, del Calvario. L’opera aveva per principale patrimonio le persone che vi erano consacrate, la piena fiducia in Dio e la carità dei buoni.
Su richiesta delle stesse Suore di Santa Maria Annunciata, nel 1999 la Congregazione delle Figlie di S. Maria Annunciata, l’Associazione Santa Maria Annunciata – Onlus, e la “Montanina” sono state aggregate alla Congregazione
delle Suore Passioniste di San Paolo della Croce, formando un’unica famiglia di donne consacrate a Dio e alla missione nella Chiesa.
Le Suore Passioniste di San Paolo della Croce, fondate nel 1815 dalla Serva di Dio Maria Maddalena Frescobaldi, sono una Congregazione di vita apostolica che, radicata nella memoria della Passione di Gesù e del dolore di Maria, si consacra alla missione educativa con particolare attenzione alla donna, all’infanzia e alla gioventù segnate da vane forme di violenza e di sfruttamento.
Verso nuovi orizzonti…
Vogliamo ispirarci allo spirito di Don Francesco Galloni, condensato nella sua QUASI AURORA CONSURGENS — AVE MARIA, e partendo proprio dal sentimento di un’“alba nascente”, riscoprire e far conoscere i suoi pensieri in una rinnovata opera di apostolato e di carità, rivolta all’infanzia, alla gioventù, alle famiglie e agli anziani, nella prospettiva di incontro tra le diverse generazioni per promuovere íl valore inalienabile della vita, dono prezioso dal suo inizio e in tutte le sue fasi.
COSA FACCIAMO
Attualmente la Montanina è abitata da una Comunità internazionale di Suore Passioniste, consapevoli dell’eredità spirituale e culturale ereditata ed abbracciata dalle Figlie di Santa Maria Annunciata, con le quali hanno formato un’unica famiglia. È vivo il desiderio di continuare ad integrare gli ideali di Don Francesco Galloni nel carisma della memoria della Passione di Cristo, che si fa presente nella passione dell’umanità sofferente del nostro tempo. Sulle sue orme e radicate nella loro identità di donne consacrate al Signore e alla missione verso l’umanità, si impegnano a promuovere gli stessi valori di costruzione e difesa della dignità umana, di formazione cristiana e culturale, nelle forme e nel metodi richiesti dalla attuale situazione socio-culturale in cui viviamo.
Il veloce cambiamento culturale, infatti, le sfide e le opportunità della cultura attuale con tutte le sue contraddizioni e risorse, ci spinge ad operare mettendo al centro la persona e l’incontro tra le generazioni per contribuire a costruire un tessuto sociale che genera la vita, l’accoglie e la tutela. Questo si esprime concretamente in varie attività:
La Scuola dell’Infanzia Paritaria “Santa Maria Annunciata” (pagina facebook) che accoglie bambini di Velo d’Astico e dei Comuni vicini. I piccoli, seguiti da insegnanti e personale preparato, possono godere dello splendido parco, imparare il contatto e il rispetto della natura, socializzare e crescere in un ambiente di valori umano-cristiani aperti all’accoglienza di tutti.
L’accoglienza di persone anziane per periodi di soggiorno, in un ambiente semplice e familiare, con l’opportunità di godere della natura circostante.
L’accoglienza di eventi culturali.
Dal mese di maggio 2022, la Montanina, in collaborazione con vari enti, ospita un gruppo di mamme e figli, profughi dalle zone ucraine di guerra.
La persona di Gesù e il Vangelo come fonte di ispirazione, ci spinge a fare della Montanina un luogo di incontro nel territorio ed in collaborazione con tutte le sue risorse pubbliche, in un atteggiamento di apertura ed accoglienza al di là di ogni credo politico e religioso.
Secondo le parole di Papa Francesco, nella Lettera Enciclica Fratelli Tutti, vogliamo promuovere e testimoniare che “l’esistenza di ciascuno di noi è legata a quella degli altri: la vita non è tempo che passa, ma tempo di incontro” (FT 66).
Nel nostro momento culturale, nel quale “tutto sembra dissolversi e perdere consistenza, ci fa bene appellarci alla solidità che deriva dal saperci responsabili della fragilità degli altri cercando un destino comune.,. Per tale ragione il servizio non è mai ideologico, dal momento che non serve idee, ma persone. E’ pensare ed agire in termini di comunità, di priorità della vita di tutti…” (cf. FT 115-116).
