
Descrizione
Storia: la chiesetta fu voluta da Monsignor Francesco Galloni, Cappellano degli Alpini del Battaglione "Monte Suello" con la collaborazione dei reduci del Battaglione "Monte Berico". Il Comune di Vallarsa (TN), con deliberazione del 06.12.1968 munita del visto della Giunta Provinciale di Trento del 04.02.1969 e autorizzazione del Presidente della Giunta Provinciale di Trento del 20.06.1969, ha donato al Comune di Schio mq. 5.000 di terreno in zona Monte Pasubio di proprietà dello stesso e in Comune catastale di Trambileno (TN), per "l'edificazione di una chiesetta in memoria dei Caduti della I^ Guerra Mondiale e di una tomba per l'inumazione della salma del Generale Rossi". A pochi passi dalla Chiesetta vi è infatti la tomba del Generale Vittorio Emanuele Rossi, Comandante il Battaglione "Monte Berico", che ha voluto essere sepolto nella zona sacra del Pasubio.
Fonti: comune d Schio "Schio 29 giugno: Numero Unico", 1961; "Alpin fa grado - Notiziario della sezione di Vicenza", anno 42, numero 4, ottobre 1995
Fascicolo edito nel 1961 per la raccolta fondi
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Lettera di richiesta ai benefattori
GENTILISSIMO E CARO SIGNORE,
mi onoro comunicarle che è desiderio dei superstiti combattenti del Pasubio di chiamarla a far parte della grande famiglia che dovrà formare il Presidio vivente della sacra montagna, che fu Calvario e baluardo d’Italia.
Ma affinchè non manchi su quelle roccie martoriate, un segno di pietà e di amore che ricordi le innumerevoli vittime, è stato deciso di erigere una Cappella proprio nell’imponente anfiteatro di quelle eccelse cime, a compimento di un antico voto nato nelle ore più tremende quando sul tragico Dente dell’Alpe Cosmagnón infuriavano i combattimenti e sulla Patria incombeva un pericolo mortale.
Sarà essa il pacifico Santuario dei ricordi più cari, il mite focolare che accoglie i fratelli che ogni anno pellegrinano numerosi su quei dirupi, un vivo e perenne richiamo per tutti a benedire quei valori che onorano la vita e sono cari per ogni italiano.
A tale scopo è sorto un Comitato presieduto dal valoroso Generale Vittorio Emanuele Rossi. Sono certo che la S. V. vorrà venire incontro alla nobile e santa impresa con quell’aiuto che il cuore le inspira e che rende preziosa anche l’offerta più modesta.
I lavori, iniziati nell’estate scorsa, verranno ultimati entro quest’anno. A tempo le sarà comunicata la data della solenne inaugurazione affinchè possa spiritualmente parteciparvi: ma se in quel giorno potrà essere presente, l’incontro sarà una lieta e indimenticabile festa del cuore.
Voglia gradire dall’umile sottoscritto il saluto riconoscente e affettuoso .
Monsignor FRANCESCO GALLONI Segretario del Comitato
Per l'erigenda Cappellina del Pasubio
10/09/1961 - Discorso del Ministro della Difesa on. dott. Giulio Andreotti
« ...nessuno può far cadere i valori spirituali, i valori di una civiltà. II materialismo molte volte ha creduto di esser giunto ad una battaglia definitiva, ma è stato sconfitto dalla gente semplice, da chi ha fede. L'uomo non vive di solo pane, nè di sola potenza, nessuno si attenda di vedere l'Italia rinunciare a questi valori, di discutere quello che fu patrimonio della prima guerra mondiale, e nessuno confonda un anelito di prudenza e tranquillità con la viltà. I Morti di Colle Bellavista, umili contadini, ci dicono che esiste la Patria, non il classismo, che tutti siamo uniti per proseguire sulla nostra strada. Dai Caduti del Pasubio — ha infine concluso l'oratore — traiamo un monito: che la Patria non potrà mai seguire la via della viltà o della slealtà. C'è una Italia viva e sacra e sarà questa Italia che continuerà a far brillare la luce sul cielo della nostra Patria »