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Lettera dalla Bulgaria -1947
iscrizione lapidea 1945

Descrizione

Lettera inviata da don Francesco Galloni ai suoi alunni nel primo anno scolastico (1946-1947) dell'Istituto magistrale inaugurato alla Montanina.

1947

Miei carissimi alunni ed alunne,
mi sono giunte immensamente care le vostre lettere, ed avrei voluto rispondere subito e dire a tutti ed a ciascuno: tutto quello che ho in cuore, come se vi vedessi e vi parlassi. E veramente mi sento in mezzo a voi perchè vi amo e vi seguo come fiori della vita, come raggio di quell’aurora di grazia che voi tutti portate in fronte - perchè tutti siete segnati del divino segno di Cristo.
E ho voluto parlarvi subito di Lui perchè il nostro incontro ed il saluto che vi mando siano nel suo Nome adorabile, perchè solo in Lui l’incontro ha valore perenne, ed il saluto ha il calore e la fedeltà di un Cuore che verrà mai meno.
E vi sento figliuoli perchè la nostra Casa vi appartiene come quella in cui siete nati; e coloro che vi guidano e vi assistono nella scuola e fuori - continuano la santa missione dei nostri papà e delle nostre mamme. E sono certo che voi amerete la Montanina; dove ogni zolla è un palpito, ogni albero un invito a salire, ogni fonte, ogni ruscello, ogni sorgente una dolce canzone - ogni fiore un riflesso di Cielo e voi, miei cari:" una preziosa porzione di quel divino tesoro che si chiama Italia.
Oh Italia! amatela come l’hanno amata i Maggiori che le hanno dato il pensiero, il cuore, l’onore, la vita; amatela come l’ama Iddio che le ha dato i suoi monti, il suo mare, la sua gente; amatela come l’ama il Cristo che l’ha redenta e le ha fatto il dono incomparabile della sua Chiesa; amatela come l’ama la Chiesa che le ha dato l’infinita schiera dei suoi Martiri, dei suoi Santi; amatela come l’ama Maria - il più bel fiore che mai sia spuntato sulla terra, la più fulgida stella che mai sia apparsa in Cielo e che ha fatto dell’Italia il suo giardino prediletto, giardino d’innocenza, di bontà, di sacrificio - Santuario di tutti i cuori, meta di tutte le genti.
Voi sarete la gioia e l’orgoglio di questa Patria con una vita di decoro, di virtù - come lo sono stati i suoi figli più generosi e più grandi - Silvio Pellico e Alessandro Manzoni. Voi sarete la forza di questa Patria con una vita di fede e di carità - come il Cottolengo e Giovanni Bosco; voi sarete lo splendore e la prosperità di questa Patria con una vita modesta, laboriosa, degna dei vostri focolari; voi darete invincibile unità a questa Patria se fedeli alla sua più nobile tradizione e all’esempio dei padri, vi stringerete in un sol cuore attorno agli Altari - unica bandiera che non muta colore, unica Verità, unica giustizia, unica fraternità. Siate figli docili e appassionati di Cristo, della Chiesa e del Papa. Serrate nei vostri petti la Croce come essa è piantata su tutte le nostre cime. Essa che vigila e protegge i nostri morti - accompagni il vostro cammino; dalla Montanina alla vita - dalla vita al Cielo.
Ho tanto desiderio di vedervi;, ma costretto lontano stendo le braccia e vi stringo tutti al cuore nel Nome del Signore.
il vostro aff.mo
don Francesco