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Iniziato il salvataggio del parco fogazzariano di villa Montanina
di GIOVANNI MATTEO FILOSOFO
I maestosi faggi centenari di Antonio Fogazzaro sono stati salvati. A salvaguardare le secolari piante, messe a dimora nel primo ’900 dallo stesso poeta, durante la costruzione della sua villa, la Montanina, sta provvedendo l’onlus “Santa Maria Annunciata”, incaricata dalla congregazione delle suore passioniste, che da anni reggono la villa, fatta risorgere da mons. Francesco Galloni, di salvare un parco letterario, ricco di essenze autoctone, ma anche di rare specie vegetali, di diversa origine. Tra questi alberi, già un anno fa erano stati messi in sicurezza due faggi piangenti, che lambiscono la poetica Riderella, “il ruscelletto che canta e suona”, come scrive in “Leila”, ultimo suo romanzo, lo stesso Fogazzaro, che in una lettera, inviata il 16 luglio 1906 al suo amico e biografo, conte Tommaso Gallarati Scotti, confida “… mentre la Montanina cresce, io contribuisco al lavoro battezzando sassi e fonti del parco… Mi sono divertito a questi battesimi come un bambino”. Furono anche amorevolmente “curati” un tiglio e ad un acero, pure giganteschi, ed una macchia di altri faggi, ad est della villa, sfoltiti e rinsaldati nella chioma possente, che rischiava di schiantarsi per il peso e le raffiche di vento. Operazioni, tutte concordate con la sovrintendenza, e progettate dal team di tecnici formato dall’arch.Vittorio Saccardo, dal dott. Giorgio Cocco, che già si è occupato del recupero del giardino Jacquard di Schio e del Parco Rossi di Santorso, e dal geom. Stefano dall’Alba, con la collaborazione del geom. Giorgio Crestanello, di Velo. Pochi giorni fa una cerimonia ha sancito il felice esito dell’ultimo salvataggio, che ha riguardato due faggi ultracentenari a pochi passi dalla chiesetta liberty di Sancta Maria ad Montes. “L’intervento di messa in sicurezza con tiranti – spiega lo stesso arch. Saccardo – è stato finanziato dalle mogli dei soci del Rotary che hanno fondato il “Club Inner Wheel Schio Thiene”, ed eseguito dalla ditta Valleogra Logging, con indagine preliminare diagnostica sui due alberi, effettuata dal dott. Cocco”. Ai piedi dei due alberi è stata collocata una targa che ricorda l’avvenimento. All’inaugurazione ha presenziato il vicesindaco Nicola Campanaro e una folta rappresentanza del club, guidata dalla presidente uscente Daniela Berti, e da Carla Prandina, in carica da luglio, “L’intenzione – spiega Saccardo – è quella di continuare l’opera di recupero del complesso ambientale, con una manutenzione già programmata e il rilievo di piante e di altri manufatti, come le cascatine che scendono dal lago, i tanti percorsi, la casetta-portineria, la cappellina dell’Annunciazione, l’antica ghiacciaia, l’artistica Via Crucis che arricchiscono con la loro presenza il parco stesso”. Tra un salvataggio e l’altro, si è anche provveduto a distruggere con un particolare trattamento dei nidi di processionaria che avevano attecchito su ben 42 conifere. Nel frattempo, si conta di accedere a dei finanziamenti pubblici, che abbrevierebbero i tempi e renderebbero completo il recupero di un parco letterario dalle mille suggestioni.